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Figlia di Jorio, La.

Tragedia pastorale in tre atti composta da Ildebrando Pizzetti tra il 1953 e il 1954 su libretto di Gabriele D'Annunzio e da lui ricavato dall'omonima sua tragedia. La prima rappresentazione ebbe luogo al teatro San Carlo di Napoli il 4 dicembre 1954. Aligi (tenore) e Vienza (soprano) stanno celebrando le loro nozze in casa dei genitori di lui, Lazaro di Rojo (baritono) e Candia della Leonessa (mezzosoprano), quando sopraggiunge Mila, la figlia di Jorio, il mago di Codro, per la quale Lazaro si era in precedenza azzuffato: la ragazza chiede protezione ai mietitori ma Candia, che riconosce in lei la rivale, incita il figlio Aligi a scacciarla. Questi l'afferra e sta per trascinarla fuori quando la visione di un angelo piangente gli impedisce di compiere questa cattiva azione. Mila si nasconde in un angolo in attesa di poter allontanarsi. Ma Aligi si è innamorato di colpo di Mila e, dopo aver abbandonata la giovane sposa, si reca a vivere con lei in mezzo ai monti. Sua intenzione è di recarsi dal papa per far annullare il suo matrimonio con Vienza. Mentre egli si assenta momentaneamente, sua sorella Ornella (soprano), raggiunto il rifugio dei due innamorati, tenta di convincere Mila a lasciar libero Aligi in modo che questi possa ritornare alla sua casa e ai suoi doveri. Mila promette di sacrificarsi e sta effettivamente per allontanarsi quando arriva Lazaro che cerca di sedurla; sopraggiunge Aligi e, preso dall'ira, uccide il padre. Viene perciò imprigionato e condannato al supplizio, la pena che attende i parricidi. Mila però lo salva addossandosi lei tutta la colpa del delitto. Perciò la folla la conduce al rogo mentre Ornella, che ha compreso il suo sublime sacrificio, la saluta sorella in Cristo.